Il mio primo “Oscar”

Iniziare a lavorare con i satelliti radioamatoriali è più semplice di quanto possa sembrare e molto probabilmente è sufficiente l’apparecchiatura radio già presente nella tua stazione.

Questo articolo vuol essere un prontuario operativo che possa fornirti le nozioni pratiche necessarie, per accompagnarti nel tuo primo QSO via satellite e provare la straordinaria sensazione di toccare quel satellite con qualcosa di tuo.

Prima di iniziare memorizza questi due termini ricorreranno spesso nell’articolo.

DOWNLINK = Frequenza di trasmissione del satellite, dove dovrai sintonizzare l’RX

UPLINK = Frequenza di ricezione del satellite, dove dovrai sintonizzare il TX

Per effettuare un QSO sulla maggior parte dei satelliti attualmente in orbita, è auspicabile installare due antenne yagi: una VHF l’altra UHF, magari con polarizzazione incrociata, montate su due rotori, per permettere l’inseguimento del satellite in azimut ed elevazione, seguite da un preamplificatore per ogni discesa e relativi amplificatori.

Se non hai questo setup, non spaventarti, queste sono le condizioni operative consigliate, ma sappi molte stazioni effettuano QSO via satellite, con yagi che hanno singola polarizzazione (di solito orizzontale), alcuni non hanno elevazione, (hanno yagi corte montate con elevazione fissa a circa 20 gradi o yagi montate a 0 gradi di elevazione, che usano per il traffico tropo e lavorano benissimo i satelliti fino ad oltre 30 gradi di elevazione).

Ti sembrerà strano, ma è possibile lavorare via satellite anche in modo portatile, con una piccola antenna direttiva bibanda e un RTX non troppo ingombrante, puntando a mano l’antenna verso il satellite.

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Gabriel Zeifman, NJ7H

Anche con una  verticale è possibile lavorare i satelliti, mediamente, dall’inizio dell’orbita fino all’incirca ai 20 gradi dell’elevazione (dipende da quanto è alto il lobo dell’antenna e soprattutto da quanto rumore hai intorno).

I satelliti con transponder FM rappresentano un buon inizio per prendere dimestichezza con questi oggetti volanti, primo tra tutti FOX-1A, Alias AO-85. Ideale per iniziare soprattutto per l’ottimo segnale con cui giunge a terra.

Un ricetrasmettitore FM in full duplex è quanto basta per tentare il tuo primo qso su questo satellite.

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La prima cosa che dovrai fare sarà conoscere quando il satellite sarà acquisibile dalla tua posizione.

Esistono molti programmi di tracking free che assolvono egregiamente a questo compito, primo tra tutti ORBITRON, che puoi scaricare gratuitamente all’ indirizzo http://www.stoff.pl/ .

Per iniziare però ti consiglio di utilizzare il tracking online SATPASS, scritto dall’ottimo Pedro LU7ABF, fruibile direttamente dal web all’indirizzo http://amsat.org.ar/pass.htm

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Schermata di esempio di SATPASS

Nulla da configurare se non il tuo locatore in fondo alla pagina;

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kepleriani sempre aggiornati, database delle frequenze per ogni satellite, raggruppati per tipologia, SSB,FM,FM DIGITALI, XMIT ONLY e WEATHER, compresa naturalmente alla ISS.

Essendo WEB, è utilizzabile anche da Smartphone, Tablet ecc., quindi utilissimo anche in operazioni in /P /M

Guardando la tabella, scegli il passaggio di AO-85 che vuoi lavorare, magari quello con la MAX ELEVATION maggiore (questo significa che il satellite passerà più vicino a te). Scegli un passaggio congeniale al tuo orizzonte, pensa all’orografia del territorio che hai intorno; ad esempio non scegliere passaggi in cui il satellite rimanga oscurato dalle le montagne che potresti avere intorno.

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All’orario prestabilito orienta le antenne verso il satellite, nella direzione che ti indica SATPASS,

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sintonizza l’RX sulla frequenza del downlink a 145.980, imposta il TX sulla frequenza dell’uplink a 435.170, imposta poi il sub tono a 67 Hz e il modo FM su entrambi i VFO (con alcuni RTX impostare la FM-N migliora sensibilmente la ricezione), regola poi la potenza di trasmissione per avere un ritorno accettabile della tua voce.

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Ti consiglio di seguire qualche orbita restando in ascolto, per avere un idea di ciò che dovrai fare.Su questo tipo di satellite bisogna tener ben presente che non è corretto impegnarlo a lungo, di solito ci si scambia il nominativo e il locatore.

Tutto è pronto per effettuare il tuo primo QSO via satellite.

Considera che, siccome il satellite è in continuo movimento rispetto a te, la frequenza dell’uplink e del downlink ti appariranno leggermente differenti per via dell’effetto doppler, quindi dovrai correggere le due frequenze per poterti riascoltare correttamente.

L’effetto che vedrai sulla frequenza del downlink sarà, nella fase iniziale dell’acquisizione, cioè all’AOS (AQUISITION OF SIGNAL), quello di ricevere il sat su una frequenza più alta rispetto a quella nominale che man mano decresce fino al LOS (LOSS OF SIGNAL) andando di qualche kHz sotto quella nominale.

Comportamento diametralmente opposto per l’UPLINK, frequenza più bassa all’AOS e più alta al LOS.Per poterti spostare con la massima precisione possibile, imposta lo step più basso che hai sull’RTX almeno 5 kHz.

Ricorda che questo tipo di satellite, (FM) permette un solo QSO alla volta, quindi specialmente se affollato,bisogna cogliere il momento giusto per trasmettere e poter essere ricevuti.

Quando avrai preso dimestichezza con i sat FM, passa pure a quelli con transponder lineare, quelli in SSB, come AO-7, FO-29, o i cinesi della serie XW ecc. ecc.

Rispetto ai satelliti FM, i transponder lineari permettono più qso contemporaneamente, sono solitamente INVERTENTI cioè l’uplink è in LSB e il downlink è in USB per ridurre il più possibile l’effetto doppler).

L’operatività sui satelliti SSB è leggermente differente da quelli FM.

Per le prime volte, fai dei test di transito scegliendo una frequenza libera del nella parte alta del transponder, (per non disturbare la maggior parte degli OM che di solito prediligono la parte centrale), poi inizia a trasmettere muovendo l’uplink fino a risentirti bene sul downlink.

Un consiglio; durante i QSO tieni sempre fissa la frequenza di ricezione e correggi il doppler variando latrasmissione; anche se non esiste una regola fissa, condivisa, questa è il modus operandi della maggior parte dei satellitari.

Una complicazione aggiuntiva viene fuori usando i satelliti che operano in MODO J, quelli che hanno l’uplink in VHF e il Downlink in UHF, (FO-29, SO-50 per esempio), per via del fatto che riceviamo su una frequenza che coincide all’incirca con terza armonica superiore della frequenza su cui stiamo trasmettendo.

Per questo, quando trasmetterai, potresti sentire dei forti disturbi generati dalla tua stessa trasmissione,anziché’ il downlink del satellite.

Per minimizzare il più possibile questo effetto si può intervenire in diversi modi:

1) – Aumentare la distanza tra le antenne in modo da attenuarne il più possibile la terza armonica

2) – Ridurre la potenza di trasmissione al minimo indispensabile

3) – Interporre un filtro sulla linea delle uhf.

Questo filtro può essere una Cavità accordata sulla frequenza del downlink del satellite o meglio ancora, un duplexer di quelli bibanda acquistabili per pochi euro, che installerai lasciando aperto il ramo VHF, magari terminandolo su un carico a 50 OHMM.

Filtro Modo J

Le prime volte ti sembrerà complicato o forse impossibile, fare tutte queste operazioni contemporaneamente muovere le antenne, schiacciare il ptt, parlare al microfono e muovere la frequenza del TX, oltre naturalmente ad inserire i dati del collegamento che stai effettuando nel tuo log, ma vedrai con il tempo acquisirai l’abilità necessaria e queste operazioni diventeranno una passeggiata nello spazio.

Sappi, comunque, che esistono sistemi che semplificano notevolmente queste operazioni; sistemi di track automatici interfacciati con il pc al tuo software di tracking che si occuperà di impostare le frequenze sull’rtx per ogni diverso satellite e di correggere automaticamente l’effetto doppler, facendoti godere appieno il tuo QSO.

Spero che queste righe possano esserti utili a passare il tuo primo 59 via satellite.

A presto incontrarti in orbita

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Rocco Labella, IK8XLD